Poesia di Salvo Padrenostro
Essa
Linea di produzione, senza protezione;
senza protezione si viaggia bene
si viaggia in carrozza, dentro una scorza
d'acciaio fuso e olio bollente.
Il lavoro è sicuramente il nuovo dio
a cui sacrifichiamo, che invochiamo,
anche se non c'è: ci saranno vittime,
però, roghi,
luoghi di tortura remunerativi.
Il lavoratore è il nuovo eroe, insicuro,
pronto all'atto estremo, pur che
lo stipendio entri nella tasca,
anche se per poco anche se nel fuoco.
Festa, che la notte è giovane, il forno
sempre acceso, sua altezza, sua vasta
bellezza, crepitante; creparci dentro è onore,
gioia che t'investe, lingua cocente.
Non alzarti, statti a terra, a terra;
ma la terra non ti spegne, non thyssente
urlare; servirebbe un caro estintore
per spegnerti; ma non c'è, non c'è niente.
(A che serve piangere se un vostro
caro s'è estinto, morto santo,
martirizzato dalla produzione: ESSA
deve andare avanti, senza soluzione,
senza protezione, avanti, è il suo destino,
sempre avanti, ancora avanti...
Avanti, popolo, alla riscossa,
bandiera rossa ti coprirà!)