Poesia di Nazim Hikmet
Prima di tutto l'uomo
Non vivere su questa terra
come un inquilino
oppure in villeggiatura
nella natura
vivi in questo mondo
come se fosse la casa di tuo padre
credi al grano al mare alla terra
ma soprattutto all'uomo.
Ama la nuvola la macchina il libro
ma innanzi tutto ama l'uomo.
Senti la tristezza
del ramo che si secca
del pianeta che si spegne
dell'animale infermo
ma innanzitutto la tristezza dell'uomo.
Che tutti i beni terrestri
ti diano gioia,
che l'ombre e il chiaro
che le quattro stagioni
ti diano gioia,
ma che soprattutto, l'uomo
ti dia gioia.
E' giusto ricavare gioia dalla natura e sentirsi parte integrante di essa, avvertire la grandiosità delle leggi che la regolano, avere pietà per la sofferenza della vita ad ogni livello (il ramo secco, l'animale ammalato): ma al centro del nostro impegno deve esserci l'uomo.
Il poeta turco, autore di questa poesia indirizzata al figlio, volle effettivamente agire a vantaggio dell'uomo e si adoperò nel suo paese per rinnovare la società. Subì la persecuzione politica e morì in esilio.