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Poesia di Nazim Hikmet
Cracovia 1961

Non ci sei più
una delle più belle città del mondo è spopolata
spopolata come il guanto dal quale hai tolta la mano
è spenta come si spengono gli specchi che non ti vedono più
la Voltava cola sotto i ponti come le sere perdute
le vie sono vuote
su tutte le finestre sono abbassate le tende
i tram che passano sono vuoti
non c'è nemmeno il conduttore e il controllore
i caffè sono vuoti
i ristoranti e anche i bar
le vetrine son vuote
né stoffe né cristalli né carni né vino
nemmeno un libro
o una scatola di cioccolatini
nemmeno un garofano

Nella solitudine che avvolge la città come nebbia
un vecchio, per scuotere la tristezza degli anni
che la solitudine moltiplica
dal ponte dei legionari getta il pane ai gabbiani
inzuppando ogni mollica
nel sangue del suo cuore
del suo cuore più giovane di quanto vorrebbe natura.

Leggi le Poesie di Nazim Hikmet

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