Poesia di Gino Striuli
Dicembre
Dicembre, dai tuoi scialbi, umidi cieli
piove sui cuori una tristezza greve:
c'è nell'aria un sentor di prima neve
ed un presagio di più crudi geli.
Brontola il vento fra gl'irsuti rami,
ma senza voci sono i cortiletti;
e i passeri famelici sui tetti
mandano intorno flebili richiami.
Quanto silenzio pei deserti prati,
quanta malinconia nei nostri cuori!
La terra non ha più erbe né fiori
e l'acqua è prigioniera nei fossati.
Ma ecco che una sera per le vie
s'ode una nenia di canzoni belle:
son ritornate a noi le cennamelle
con un mistico dono d'armonie;
poi, dentro il cielo fino a ieri muto
gaio prorompe un osannante coro
di pie campane dai battagli d'oro...
Quale prodigio, dunque, s'è compiuto?
E' Natale, bambini, ed ogni cosa
si veste di mistero e d'esultanza:
il nostro cuor fiorisce di speranza
e l'anima si fa più luminosa.
Dentro le case i bimbi e i genitori
preparano presepi ed alberelli:
quanti regali inaspettati e belli
pendon dai rami, fra stelline e fiori!
Ma il più prezioso de' suoi cari doni,
Babbo Natale ce lo appende in cuore:
è un dono, o bimbi, di bontà e d'amore
che aiuta tutti ad essere più buoni.