Poesia di Edvige Pesce Gorini
Marzo
Marzo, che bel mantello
ricamato di Sole,
ornato di viole!
di lucidi ghiaccioli!
Marzo, che bel castello
di petali, di gemme!
E marzo ridarello
i primi fiori getta
sopra i gelidi broli,
sul mandorlo, e sul pesco,
e poi, quasi pentito,
solleva un vento fresco
e gli adornati rami
spoglia dei bei ricami,
Poi se ne pente ancora
e lancia, d'ora in ora,
gémmule e verdi fronde
sopra spinosi tralci
ricurvi come falci.
Ammassa nubi in cielo
e stende sulla terra
di fitta pioggia un velo.
Poi dal cestello prende
manciate di ghiaccioli
e il primo verde copre
il bianco della brina
che riscintilla al sole
della chiara mattina.
Marzo è matto. Ormai che si è fatto questo nome, chi glielo leva più? Eppure vorrei vedere un altro al posto suo, così a cavalcioni fra inverno ed estate fra caldo e freddo, e, da una parte, lo tira il vento di febbraio, dall'altra, il cielo d'aprile gli fa l'occhiolino. E quel povero marzo corre di qui e di là, aiuta le gemme a schiudersi, spazza il cielo dalle nuvole, si da da fare da tutte le parti.. Si capisce che qualche volta, gli vengono le bizze e fa il matto.Troppe esigenze per questo povero mese!