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Poesia di Mario Luzi 
Donna in Pisa

Non sempre fosti sola con me, spesso guardavi
lunghe feste appassite nei canali
scorrere sotto i ponti inseguite dal tempo,
tra i pampini,  tra i prati languidi e il lume
della sera discendere i fondali
e le spire del fiume.

E talvolta era incerto tra noi chi fosse assente:
spesso vedevi i limpidi tornei
snodarsi nelle vie sotto i soli d'inverno,
tra logge, tra fiori fumi di e il gelo
delle mura sospingere i trofei
nella luce d'averno.

Donna altrimenti - e niente più simile alla vita
calda d'impercettibili passioni
velata da un vapore di lagrime ideali
nel vento, sui ponti ultimi al fuoco
delle stelle apparivi dai portali,
dietro i vetri di croco.

Fin dalla prima raccolta di versi, Mario Luzi si pone con autorevolezza al centro del campo d'esperienze ermetiche.
È soprattutto l'atmosfera della sua poesia, assieme a un linguaggio raffinato e nutrito di eloquenza e reminiscenze culturali, a donare al verso di Luzi le caratteristiche proprie dell'Ermetismo.
L'universo poetico di Luzi si regge sulla certezza di un 'essenza spirituale, che riempia di sé e che sia sottesa all'universo. Le origini intellettuali di questo atteggiamento «sono da identificarsi nello spirito cattolico, francese, del Sei e del Novecento, ardente e austero» (Fortini). Un cattolicesimo che nutre il distacco e il rifiuto, che il poeta oppone alla realtà. La poesia diventa, così, soprattutto un 'operazione di alta moralità. Il poeta deve saper rispondere alla richiesta che gli viene fatta, deve saper mostrare quella legge universale che è sottesa al mondo.
In tutte le sue fasi, Luzi resta coerente con la sua ispirazione. Il poeta deve vivere e accollarsi la tragedia umana del nostro secolo e deve assumersi il compito di mostrare, al di sotto del peso della realtà, la via per una tormentata dignità dell'uomo.

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