Poesia di Liliana Pugliese
La panchina
Sempre immobile, una panchina fra gli alberi;
nella bella stagione,
al cadere delle foglie morte,
al primo, lento, fioccare della neve,
al ridestarsi della natura,
notte e dì, il suo posto
è in quel giardino,
quieta, silenziosa, ferma.
Come pudica spettatrice
ella osserva intorno,
senza commenti, senza parole,
quasi guardinga ed ecco venire a lei
dalla passeggiata con il suo pargoletto
una giovane madre,
lieta di trovare momentaneamente riposo
sulla provvida amica.
Indi una coppia, ancor acerba
siede intenta a tenere effusioni:
un preludio appena
allo schiudersi della vita;
appresso una vecchierella,
dalla candida chioma
alla ricerca di ristoro
per le sue stanche membra,
le si avvicina con discrezione,
chiedendo di poter un po’ riposare.
Al calar della sera
quando, accese le luci
nelle case del desinare è l’ora,
ella silenziosamente, con generosità,
si offre giaciglio all’umile clochard
in una parvenza di umana pietà.
Così tra variegate esperienze
trascorre il suo tempo la panchina,
in perenne attesa di più liete stagioni.
Angela Liliana Pugliese