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Poesia di Enza Lepore 
Vecchio

Vecchio! sul tuo viso stanco,
ormai segnato dalle rughe,
mille segni si nascondon
di fatica, di dolore, oppur di gioia,
è difficile ora dire
nel passato della tua arzilla giovinezza
chi sei stato!
se un malvagio od un giusto!
cosa importa ora adesso?
una dolce tenerezza mi attrae…
sul tuo viso così gracile e indifeso,
giunto ormai al tramonto della vita,
che nulla spera e nulla aspetta:
solo che la tenera morte,
che ti farà risvegliare
tra il profumo dei fiori dei prati incantati
del paradiso celestiale.

Melfi 28/05/2000

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