Poesia di Tony Basili
Laudata sie...
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Laudata sia la nebbia che ricopre
Il piano del Cavaliere come un mare,
ove lo sguardo balza e va lontano
fino ai monti che paion lievitare
in questo spazio chiuso che si scioglie
dall'alto colle punto dalle torri,
e vaghi spuntano i tetti delle case
che da Poggio in su vengono fuori.
Laudata sie, natura così bella,
che circondi tutto quanto qui io vedo,
il Collevivo, gli Irici ed il Turano
vi amo che alle lusinghe più non cedo
E cantar voglio sempre queste cose
che da ragazzo mi furono rapite,
in collegio fantasticavo della pineta
e delle Roccette che m’erano impedite.
E nei sogni vagavo pe’ i sentieri
che scorrevo, ricordando dove i passi
nella corsa giocando potevo posare,
per evitare di sbattere sui massi.
E laudati siano pure i miei genitori
che di sacrifici certo ne hanno fatti,
per tener quattro figli a studiar fuori
c’era da finire certo dai matti.
Ma se mi fossi appena più impegnato
sarei potuto restar su questo monte
ché lo studio, la carriera e tutto il resto
non bastan per scontar quest’orizzonte..
Ma se un tanto fossi stato più cocciuto
quando presi al ginnasio quattro in greco
non starei a ricordar le cose perse,
e forse sarei stato meno cieco.
20.6.03