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Poesia di Tony Basili 
La fancazzocrazia

La domenica poca gente va a messa,
ognuno conosce il copione
e i compagni davanti al comune
di ognun a giudicar dal loggione.
Pare certo che ora la borsa
l’abbiano sotto controllo,
ma indagano pur sul borsino
di quei che mangiano il pollo.
Dunque, ognun dei presenti
tien la sua parte di polpa,
ma a Tizio non pare che tocchi
a men che non ricanti la solfa.
E Caio che sta senza lavoro
pure lui è la media che mangia,
fortuna, che nonna ha un tesoro
che ormai corroso, si sfrangia.
Un Tizio si deve presentare
alle sette e il giorno fatica
e se si ammala o è sfinito talvolta
deve raccattar la mollica.
Ma chi questa media manovra
sposta a piacere i segnali
per tutti i suddetti s’impegna
a mantenere il posto di pali.
E poi deve adoprarsi per sé,
ché ognun deve curare il suo male
e la conta dei voti rinfranca
la sua maschera per il carnevale.
Sembra un vallo infernale
in cui si annaspa sommersi
ma infine li salva la fascia
per tenere sotto i diversi.
E’ il tipo di democrazia
funzionante nei nostri paesi,
dentro mangiano un pollo,
per gli altri, son sogni rappresi.
37- 13.4.98

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