Racconto di Raffaele Lambruschini
La spiga
Quando il grano è fatto da mietere, se voi strappate una bella spiga, piena fino in punta, co' granelli che scappino da' cassini, voi rimanete. a vedere quella meraviglia, ma vi rammentate voi quello ch'ella fosse da prima?
Nessuno la vedeva; non si sapeva se ella vi fosse e dove.
Dopo che il grano fu seminato, voi lo vedeste sbullettare e apparì una puntolina verde. Poi quella pipita a si aprì in tenere foglioline, e a poco a poco il grano sfronzò. e fece pianta,.
Quand' egli ebbe accestito e cominciò andar in rigoglio, voi lo spuntaste, e poco di poi egli fece lo stocco e venne in boccia,
Nè di spiga si vedeva principio; ma ella s'era chiusa e involta in quelle bòcce,
Spuntò e crebbe, mentre che il gambo allungava; guarnito di foglie più vicino a terra, ove ha i nodi più fitti; lungo, nudo, sottile, verso la cima, e d'un verde più chiaro quasi come il cinerognolo
Allora nella spiga il grano fiorì e impose Il e granì, e di tenero che egli era come latte, si rassodò e divenne secco, mentre che la pianta tutta ingialliva.
Così, a poco a poco, d'un nulla è venuta questa bella spigona che voi vedete in chicchi imposti a tre file, rannicchiati nelle loro bucherine e ingrossati tanto che hanno rotto la loro vesta,
Quella vesta, che staccata poi nel battere, voi chiamate la lòcca o lolla; e ora, sebbene squarciata, pur cuopre ancora a guisa di cassini il granello, e s'ella abbia la resta, par che stia lì a guardarlo con uno stiletto perchè non lo becchin le passere,
La breve, ma esatta e particolareggiata descrizione, ma invita ad osservare come è fatta una spiga di grano e a sulla sua storia: dalla nascita fino alla matura.
Lo scrittore si esprime in una forma sintetica e tascaneggiante che non a tutti i ragazzi può essere chiara; ma tuttavia è esatta e, come puoi osservare, molto scabra e disadorna di aggettivi.
L'immagine più viva è contenuta nell'ultima frase in cui le setole delle spighe sono paragonate a piccole spade che vogliono difendere i chicchi.