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Il Carnevale di Viareggio

Il Carnevale di Viareggio nacque nel 1873, quando ad alcuni signori venne in mente di organizzare una domenica diversa, realizzando un corteo di carrozze addobbate con fiori che andavano su e giù per via Regia, strada principale della città.
In quell'occasione fu organizzata anche una mascherata di protesta dei cittadini, costretti a pagare troppe tasse.
La sfilata piacque sia ai promotori che ai cittadini e nacque così l'idea di realizzare ogni anno un carro che rappresentasse umori e malumori della gente.
Viareggio da allora è la patria del Carnevale italiano, con i suoi corsi mascherati caratterizzati da carri allegorici in cartapesta: delle vere e proprie opere d'arte alla cui realizzazione i carristi viareggini dedicano un anno.
Non c'è politico, uomo di cultura o di spettacolo che non sia stato preso di mira, diventando il protagonista di uno di quei carri che sembrano prendere vita durante la sfilata, muovendo le braccia, aprendo la bocca, ruotando gli occhi. Su ogni carro trovano posto anche ragazzi e bambini che lanciano coriandoli e stelle filanti agli spettatori divertiti.
La maschera del Carnevale di Viareggio è Burlamacco, un pagliaccio con indumenti presi da varie maschere italiane: una tuta a scacchi bianchi e rossi ripresa dal costume di Arlecchino; un pompon bianco rubato dal camicione di Pierrot, un mantello nero, tipico di Balanzone.

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