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Poesia di Thomas Stearns Eliot 
Canto di Simeone

Signore, i giacinti romani fioriscono nei vasi
e il sole d'inverno rade i colli nevicati:
l'ostinata stagione si diffonde...

La mia vita leggera attende il vento di morte
come piuma sul dorso della mano.
La polvere nel sole e il ricordo negli angoli
attendono il vento che corre freddo alla terra deserta.
Accordaci la pace.
Molti anni camminai tra queste mura,
serbai fede e digiuno, provvedetti
ai poveri, ebbi e resi onori ed agi.
Nessuno fu respinto alla mia porta.
Chi penserà al mio tetto, dove vivranno i figli dei miei figli,
quando arriverà il giorno del dolore?
Prenderanno il sentiero delle capre, la tana delle volpi
fuggendo i volti ignoti e le spade straniere.
Prima che tempo sia di corde verghe e lamenti
dacci la pace tua.
Prima che sia la sosta nei monti desolati,
prima che giunga l'ora di un materno dolore,
in quest'età di nascita e di morte
possa il Figliuolo, il Verbo non pronunciante ancora e impronunciato
dar la consolazione d'Israele
a un uomo che ha ottant'anni e che non ha domani.
Secondo la promessa
soffrirà chi Ti loda a ogni generazione,
tra gloria e scherno, luce sopra luce,
e la scala dei santi ascenderà.
Non martirio per me - estasi di pensiero e di preghiera -
nè la visione estrema.
Concedimi la pace.
(Ed una spada passerà il tuo cuore,
anche il tuo cuore).
Sono stanco della mia vita e di quella di chi verrà.
Muoio della mia morte e di quella di chi poi morrà.
Fa che il tuo servo partendo
veda la tua salvezza.

Trad. di Eugenio Montale

Thomas Stearns Eliot
Saint Louis (Stati Uniti) 26 Settembre1888 - 4 gennaio 1965, Kensington, Londra, Regno Unito 
Americano, ma naturalirratosi inglese, e convertitosi al cattolicesimo, Eliot è considerato il massimo poeta anglosassone oltre che critico di primo piano, particolarmente noto in Italia per i suoi studi su Dante. E l'influsso dantesco è sensibilissimo nella sua poesia, animata da una intensa simbologia, in un intenzionale ritorno ai Metafisici inglesi del '600. Ma anche la musica, la sua struttura e qualità tematica, piuttosto che il suo carattere melodico, ha lasciato tracce profonde nella architettura dei suoi poemi (Quattro Quartetti è il titolo del suo libro di versi ).
Nel 1948 ha conseguito il Premio Nobel per la letteratura.

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