Poesia di Mario Luzi
Visitando con E. il suo paese
Quali regioni dormono dietro di te, che luoghi
mi s'aprono improvvisi alle tue spalle,
poggiate aride, balze, coltivati
e profili più oltre di montagne, e alle pendici
città dai corpi intatti nelle teche
mentre al tocco dell'aria le tuniche si sfanno.
La valle si restringe, si restringe, è una serpe
verdessima nel fondo, migra, spare.
Che strada morta a tratti, che carraia
tra forre grige e cave alla distanza
risale fino a me la tua preistoria.
Qui sediamo irreali tra gioventù e vecchiaia.
Ombre, ma non dovrebbero, m'inducono a pensare:
là fosti colma, qui alcunchè si perse,
altro nacque, di tutto ignoro il corso.
No, non c'è tempo, no, non c'è rovina,
pensieri che non erano più tuoi oggi rinvengono
e tutto muta, è identico, tu sei in mezzo e raggeli.