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Poesia di Gabriele (Giampiero Iezzi) -
Buoni  avari

Ognuno cerca come può per
sistemare il proprio domani
dimenticandosi della collettività.
Buoni avari siamo... per fare del bene.
Di lei, nulla da dire affascinante
è sempre perfetta nel suo ruolo
prima donna pfm per l'alta moda,
perspicace arrampicatrice nel sociale.
Sceglie e trova un lui che prende del cretino
bieco, confusionario non innamorato si sposa.
Eeh dopo qualche anno di matrimonio
rovinato con prole e il resto da mantenere
per strada si perde in un niente dignità e
l'onestà di lui e lei colano a picco con
le emozioni.
Pura fatalità o sarà per perduto amore
se lui mangia dall'albero delle zoccole,
la mela!  Il frutto che gli sistema il nervoso
solare con un futuro salato è dimenticato.
Lo precede e manda in fumo tutto ciò in
precedenza idealizzato per vivere  la vita.
Invece io  rinfacciato mio malgrado sono vero
ancora riconosciuto un bravo attore nel velare
ogni dì il  ruolo d'invalido al pubblico civilizzato.
Signore!
Poi gli osceni nei loro turpiloqui a me dicono:
Sei  quello nuovo che viene dalla fabbrica del posto
fisso pubblico a partecipazione statale!
Questo è il mondo dell'essere umano che mai sarà?

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