Poesia di Cesare Pascarella
Er trasporto funebre
Sicuro, fu così. Lui ritornava
dar facocchietto dove sta a garzone;
quanno stiede davanti a la Stazione,
vede un legno scoperto che scappava.
Para ! ... Para ! ... Nessuno lo parava.
C'erano dren to cinque o sei persone;
lui agnede pe' fermallo, ma er timone
punfe l, je sbatté in petto ... E ce restava.
E mo je fanno l'accompagnamento.
Senti la banda? Quante Società !...
Guarda che carro... Pare un monumento!
Madonna ! quanta gente. .. Che sfilata ! ...
Annamo pure noi. - Poco me va. -
- E annamo, che sentìmo 'na sonata
Ancora un sonetto del Pascarella, che ritrae un dialogo tra due popolani, che si incontrano per via e stanno ad osservare un funerale. Il loro colloquio non è certo umanamente bello, ma racchiude una triste verità: « Chi muore giace e chi vive si dà pace! Inoltre il poeta mette in evidenza - con realistica franchezza - come tante volte un funerale - per chi l'osserva - diviene quasi spettacolo.