Poesia di Ada Negri
Le spine di Cristo
Ti ringrazio, Signore, per le spine
delle robinie, che sol d’esse, mentre
stagion di gioia con la Pasqua, viene,
miseramente son vestite; lunghe
spine selvagge, dall'acqua punta.
Tendono le robinie i rami armati
come a ferire, mentre ride in terra
primavera con gli occhi delle mammole,
primavera con voli delle rondini,
primavera si bella al suo sbocciare.
Mi sovviene, a mirarle, che di noi
chi sa celarsi una sua spina in petto
fino alla morte, senza grido e pianto
che la riveli, l'anima salva.
Nude come la Croce, ed intreccianti
con gli squallidi aculei corone
di Passione, esse mi fan pensosa
del Figliuolo di Dio grondante sangue
di sotto il serto che a Lui cinse l’uomo;
e risalgo, nel cuore, il suo calvario.