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Poesia di A. Lugli
Carnevale

Stelle filanti d'acqua,
coriandoli di neve,
il Carnevale scherza
sul prato della pieve.
Poi discende in città
con mille capriole
e fischia e si diverte
con razzi e castagnole;
tira i baffi ai gendarmi,
spegne qualche lampione,
fa piover di coriandoli
un allegro acquazzone.
Ha messo alla fontana
una barba di ghiaccio,
cappucci ai campanili
e nasi da pagliaccio
a Rossini, a Colombo,
a Raffael da Urbino,
a tutti i monumenti
del parco cittadino.
Neppur la luna in cielo
è stata risparmiata;
appena è uscita fuori
le ha fatto la fischiata.
Sparito e poi d'un tratto..
Non ha fatto gran danno.
Pazienza, consolatevi
ritornerà fra un anno!

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