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Racconto di Leone Sbrana 
Gli acquerelli di Hermann

Si chiamava Hermann Ritter e aveva dieci anni.
Hermann aveva visto, proprio coi suoi occhi, portar via dallo stesso edificio dove egli abitava, la famiglia Weiss; una famiglia ebrea.
Il più piccolo dei Weiss era da Hermann quando giunsero i poliziotti. Era passato da poco Capodanno e Karl e Hermann, anche quel pomeriggio, avevano giocato assieme in casa di quest'ultimo.
Improvvisamente la mamma di Karl era piombata nell'appartamento dei Ritter a prendere il suo figliolo.
Terrorizzata, era riuscita a dire a fatica: - Ci portano via!
E aveva trascinato con sé il ragazzo.
Ora Hermann, tremante, da un angolo buio del pianerottolo, vedeva la famiglia Weiss che spinta dai polizziotti prendeva a scendere le scale. Hermann avrebbe voluto salutare il suo amico Karl e magari fargli coraggio, ma ebbe paura.
Quando gli altri due poliziotti uscirono dal piccolo appartamento dei Weiss, Hermann sentì da uno di loro il nome del carcere dove avrebbero condotto gli ebrei.
Era un grosso edificio non lontano dalla sua scuola. Hermann sapeva perché i poliziotti avevano portato via Karl e i suoi. Perché erano ebrei. Hermann, l'indomani mattina, prese la grossa scatola smaltata di nero degli acquerelli - un regalo della mamma per il suo compleanno - e la mise in cartella. Hermann non andò a scuola quel giorno. Era la prima volta, in quattro anni, che marinava la scuola.
Per un certo tempo stette lì fermo davanti al carcere. dall'altra parte della strada.
Poi prese a girare attorno al grosso edificio grigio.
Nonostante sentisse i piedi intirizziti dal freddo e il suo passamontagna non riuscisse a difendere del tutto le sue orecchie dal gelo, non lasciò quel marciapiede per tutto il giorno.
Stava per scendere la sera, quando Hermann vide giungere davanti all'ingresso del carcere, prima un autofurgone poi, a breve distanza di tempo, un altro e un altro ancora sino a formare una piccola colonna.
Hermann cercò di avvicinarsi più che poté all'ingresso del carcere.
Quando scorse Karl nel primo gruppo di ebrei, tra le guardie armate, si staccò dal muro e lesto si avvicinò a essi.
Una guardia temò di fermarlo, prendendolo per un braccio, ma Hermann riuscì a sfuggirgli.
Raggiunse Karl tra gli urli delle guardie. Prima che una di queste riuscisse ad acciuffarlo, ebbe il tempo di mettere nella mano di Karlla scatola degli acquerelli.
Ora Karl avrebbe portato con sé  gli acquerelli che gli erano piaciuti tanto quel giorno a casa sua.

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