Il mese di novembre
E' finito il mese di Ottobre, inizia un nuovo mese: Novembre con le sue ricorrenze: la solennità di tutti i Santi, la commemorazione dei Defunti, Santa Cecilia, patrona dei musicisti, San Tarcisio, Santa Caterina, detta della ruota a ricordo del martirio a cui fu sottoposta.
Come solennità civili abbiamo l'Anniversario della Vittoria nella prima guerra mondiale (1918) nel quale giorno i bambini
dovranno sapere perchè alle finestre sventolano le bandiere. Questo giorno vuol commemorare anche i tanti Caduti di guerra.
In Novembre si celebra anche la festa degli alberi
Novembre ha trenta giorni. Ecco la canzoncina che ricorderà ai bambini la durata dei mesi:
Trenta dì
conta novembre,
con aprii, giugno, settembre,
di ventotto ce n'è uno,
tutti gli altri ne han trentuno.
Intorno si vedono: alberi spogli, stecchiti, squassati dal vento; niente più foglie, fatta eccezione per i sempreverdi.
Qesti alberi dalla chioma non caduca, nominiamoli, diciamo anche perchè non perdono le foglie. Saranno alberi di alta montagna: abeti, pini, larici. Essi, durante l'estate che in montagna è così breve, non farebbero a tempo a rimettere tutte le foglie perdute.
La natura vi provvede facendo sì che questi alberi perdano le foglie a poco a poco nel tempo che rimettono quelle nuove.
Anche le foglie degli altri sempreverdi: lauri, olivi... Sono coriacee, rivestite da uno strato duro, impermeabile, che può sopportare il freddo, che non lascia penetrare la pioggia; le foglie del castagno, del pioppo, se l'albero non le lasciasse cadere, si infradicerebbero alle prime acque, ai primi freddi.
I doni di Novembre: brina, nebbia, pioggia. Osservando le nuvole. Sono bige, compatte, lasciano intravedere, a stento, qualche
squarcio d'azzurro. Ma ecco che, inaspettatamente, nei primi giorni del mese, l'aria si rischiara, il sole fa la sua calda apparizione, l'aria s'intiepidisce e c'è persino qualche fiorellino che si prova a sbocciare timidamente. E' l'estate di San Martino.
Ma presto, questa fugace estate termina e la pioggia riprende a cadere, la nebbia invade i campi, la brina copre la vegetazione:
col suo gelido manto. Differenza fra rugiada e brina: entrambe sono formate dal vapore acqueo che si è condensato a causa della
differenza fra la temperatura del terreno e quella dell'atmosfera.
Ma nel caso della brina, questo vapore acqueo gela e danneggia le piante, mentre la rugiada è benefica. L'aspetto della natura, i fiori e i frutti del mese.Primi fra tutti, i crisantemi nelle loro infinite varietà, pomposi, enormi, oppure piccoli come margherite, dai vari colori, bianchi come cera, gialli di un giallo splendente, color ruggine, violacei, rosa, coloratissimi e variatissimi e pure infinitamente tristi, forse perchè la vista di questi fiori si accompagna al pensiero dei Defunti a cui questi fiori sono dedicati.
I frutti del mese: castagne, olive.
In campagna - Gli scolari di campagna sapranno tutto sui lavori agricoli di Novembre. Il campo è già stato lavorato.
I lunghi solchi diritti sono stati tracciati dalla lama lucente dell'aratro che i bianchi buoi hanno trascinato su e giù in un lento
instancabile tragitto.
Il trattore, ha sostituito, in gran parte, il bue.
Nel solco è stato gettato il seme del grano, su cui i passeri si sono gettati ingordamente, e invano lo spaventapasseri vi è stato
piantato per tenerli lontani. Ma presto.. il seme è stato ricoperto di terra sotto la quale si inizia il meraviglioso lavoro della ger-
minazione.
Gli insetti sono quasi del tutto spariti, quali morti, quali rimasti sotto terra al riparo del freddo e occupati a divorare le radici, oppure in corso di metamorfosi. Anche gli uccelli se ne sono andati quasi tutti. Abbiamo visto quelli migratori passare in grandi stormi compatti. Dove andranno? Vanno verso i caldi paesi del Sud. Osserviamo quali sono gli uccelli rimasti nella nostra regione:
il passero, il pettirosso, lo scricciolo, il merlo.
NOVEMBRE
È il triste mese dei morti. Le tombe sono tutte coperte di fiori e la gente si reca a visitarle per ricordare coloro che non ci sono più.
L'ESTATE DI SAN MARTINO
Gli alberi sono spogli, hanno perduto le loro belle foglie verdi.
Il cielo è nuvoloso. Ma ecco che, improvvisamente, le nuvole si squarciano, il sole splende, l'aria si fa tiepida. Sembra tornata la bella stagione. Ma è soltanto l'estate di San Martino.
FA FREDDO
È novembre. Gli alberi tendono i loro rami nudi al cielo bigio.
La terra è tutta ricoperta di foglie secche in mezzo alle quali i passeri zampettano alla ricerca di un semino per sfamarsi.
NOVEMBRE
È un mese freddo, nebbioso, umido. Il cielo è quasi sempre annuvolato e spesso cade una pioggerella lenta e noiosa. È il triste
mese dei morti e i crisantemi, i fiori di novembre, ornano le loro tombe.
NOVEMBRE
Gli alberi sono spogli e spesso squassati dal vento. Niente più foglie sui rami. Qualche passero pigola cercando un semino per
sfamarsi e si rannicchia, infreddolito, sotto i tegoli che lo riparano dalla pioggia
I DONI DI NOVEMBRE
Novembre porta la brina, la nebbia, la pioggia. Gli alberi non hanno più foglie e levano al cielo i loro rami nudi. Novembre
è il triste mese dei morti.
SAN MARTINO
Nei primi giorni di novembre, talvolta il cielo si rischiara, il sole fa la sua apparizione, l'aria diventa tiepida. Sembra primavera,
ma è soltanto l'estate di San Martino.
IL CRISANTEMO
È il fiore dei morti. Vi sono crisantemi grandi, fitti di petali, di colori accesi, altri sono, invece, piccoli come margherite, modesti
e semplici. Ma qualunque sia il loro aspetto, destano, nel nostro cuore, un sentimento di tristezza.
NOVEMBRE
Il cielo non ha più il suo bel colore azzurro. Ora è coperto di nuvole bige. Gli alberi hanno perduto le foglie. Erano così belli,
vestiti di verde. Ora, nudi e stecchiti, rabbrividiscono al vento freddo di novembre.
ULTIMI FRUTTI
Il contadino ha raccolto gli ultimi frutti della terra. La vendemmia è finita da un pezzo e il vino bolle nei tini. È tempo delle
noci, delle castagne, delle olive.
FREDDO
Il freddo è arrivato. Gli alberi hanno perduto le foglie e, nudi, rabbrividiscono al vento che li scuote. Lucertole, bisce, insetti,
sono tutti sotto terra a dormire. Si sveglieranno a primavera. I prati sono senza erba; c'è appena qualche cespuglio secco dove si posano i passeri infreddoliti. La siepe è brulla, con rami secchi e spinosi.
I POVERI MORTI
Dormono in pace sotto la pietra bianca e il loro corpo non patisce più. Ma la loro anima chiede ancora a noi il conforto di una
preghiera. La nostra preghiera li porterà più presto in paradiso.
I POVERI MORTI
Una preghiera, un atto di bontà dedicato ai poveri morti, possono dare tanta pace, tanta consolazione alle loro anime. Non rifiu-
tiamo questo sollievo a coloro che ci amarono in vita.
LA SEMINA
Il campo è stato arato e il contadino si appresta alla semina. Il seme cade nel solco e viene ricoperto di terra. I passeri vi si gettano sopra, pieni di appetito, ma lo spaventapasseri, col suo ridicolo aspetto, tenta di tenerli lontani.
IL SEME
Il contadino ha seminato il suo grano. Che cosa accadrà al seme nascosto sotto terra? L'acqua lo gonfierà, il sole lo scalderà e, un
giorno, quel seme si trasformerà in una piantina verde che poi diverrà una bella pianta ricca di spighe.
LA VITTORIA
Nell'anniversario della vittoria le bandiere sventolano ai balconi e alle finestre. È la stessa bandiera che ha sventolato sui campi
di battaglia, dove tanti uomini hanno perduto la vita per difendere la nostra bella patria.
LA BANDIERA
La bandiera italiana è di tre colori: verde, bianco, rosso. Essa rappresenta la Patria. Noi amiamo la nostra Patria, dove siamo nati,
dove sono nati i nostri genitori, dove abbiamo la nostra casa.