Il culto dei Santi (Tutti i Santi, 1° novembre)
La Chiesa, il primo di novembre, ricorda tutti i suoi Santi.
I Santi sono esseri che hanno amato Dio sopra tutte le cose e che hanno dedicato la loro vita alla professione eroica della fede
Vi sono Santi che hanno voluto morire per questa professione: sono i Martiri. Così San Pancrazio, il giovane romano che, come tanti cristiani, fu fatto sbranare dalle belve, così il giovinetto Tarcisio che si rifiutò di cedere l'Ostia consacrata celata nel suo petto e che doveva portare, appunto, ai cristiani prigionieri nel Circo. Per questo, venne ucciso a colpi di pietra. Martiri sono tutti coloro che accettarono torture, sofferenze e infine la morte pur di non negare la loro professione di fede. Una piccola martire dei tempi moderni è la fanciulla Maria Goretti che fu uccisa per non aver voluto perdere la sua purezza.
Ma l'eroismo dei Santi non consiste soltanto nel martirio.
Eroici sono i Santi della carità, come San Giovanni di Dio che divenne servo dei poveri e degli ammalati; San Vincenzo de' Paoli, che svolse la sua opera fra i carcerati e i galeotti condannati al remo di cui, una volta, prese perfino il posto onde permettere a un condannato di recarsi a vedere la famiglia; San Giovanni Bosco che dedicò tutta la sua vita all'educazione e protezione della fanciullezza. Eroici sono i Santi dell'operosità come San Benedetto, che dedicò la sua vita, a quella dei suoi monaci, al lavoro e alla preghiera, e così i Santi dell'amore, come San Francesco che rinunziò a tutti i beni della terra per abbracciare la povertà assoluta, pago di amare Dio e le sue creature.
Citeremo questi Santi a mo' d'esempio, ma sarà opportuno parlare ai fanciulli anche dei Santi a cui sono dedicate le chiese
del quartiere o del paese e fare qualche cenno sulla loro vita e le loro opere.
Anche i fanciulli possono essere santi. Non è necessario, per questo, compiere atti eccezionali o straordinari. Basta modellare
la propria vita su quella di Gesù Bambino, basta essere obbedienti, generosi, laboriosi,. caritatevoli...
Il culto dei morti - Tutte le creature viventi sono soggette a morire. Quali sono le creature viventi? Sono tali i sassi, l'acqua, un oggetto di metallo? Questi non sono esseri viventi e quindi non nascono e non muoiono. Sono viventi, invece, le piante, gli animali, gli uomini. Morrà l'albero gigantesco come il piccolo fiore che gli cresce al piede, morranno l'elefante e il moscerino, morrà infine, l'uomo che è il re della natura. Ma mentre le piante, gli animali, morranno interamente, l'uomo non morrà tutto. Egli, a differenza degli altri esseri viventi, è formato di corpo e d'anima e, mentre il corpo è mortale, l'anima è immortale. Il corpo tornerà alla terra, di cui è fatto, l'anima salirà al cielo a ricevere la ricompensa di un'eterna beatitudine se lo ha meritato; sarà invece, condannata a una pena eterna se non avrà seguito la legge di Dio.
Sarà opportuno togliere ai fanciulli il senso di terrore che, in genere, ispira loro la morte. Se si è stati buoni cristiani, è
proprio al momento della morte che comincia la vera vita. La festa del Santo si celebra, infatti, nel giorno della sua morte.
Perchè? Quali sono le consuetudini del luogo per onorare i defunti.
Le preghiere e le opere buone sono le uniche cose che noi possiamo fare per i nostri cari, onde affrettare il loro ingresso in
Paradiso.
La preghiera dedicata ai Defunti: « L'eterno riposo dona loro o Signore, e splenda, ad essi, la luce eterna », Che cosa significa
la « luce eterna »,
Nelle visite che si faranno al cimitero, il giorno dei Morti, visiteremo le tombe di coloro che, in qualche modo, hanno dato lustro al paese. Brevissimo cenno sulle opere di costoro.