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Poesia di Ada Negri - Rami di pesco
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Poesia di Ada Negri
Rami di pesco

Ferma al quadrivio, mentre piove e spiove
sotto l’aspro alternar delle ventate
chiaccianti come fruste sulle facce
di chi va, di chi viene,

una vecchietta

vende rami di pesco.
O primavera

per pochi soldi! O riso, o tremolio
di stelle rosee su bagnate pietre!
Scompare agli occhi miei la strada urbana
con fango e folla e strider di convogli
sulle rotaie, e saettar nemico
d’automobili in corsa.

Ecco, e in un campo
mi trovo: è verde, di frumento appena
sorto dal suolo: pioppi e gelsi intorno
con la promessa delle fronde al sommo
dei rami avvolti in una nebbia d’oro:
e peschi: oh, lievi, oh, gracili, d’un rosa
che non è della terra: ch’è di tuniche
d’angeli, scesi a benedire i primi
germogli, e pronti, a un alito di brezza,
a rivolar da nube a nube in cielo.

Dallo sfondo di quelle strade che si interscano emerge in piena evidenza la figura della vecchietta che vende rami di pesco.
Un'intensa tenerezza vibra nelle esclamazioni della poetessa, che riesce a far scomparire miracolosamente ogni altro elemento della realtà, per sostituirvi quella lieva nuvola di petali rosa, espressione di un mondo angelico, superiore a quello umano.

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