Login

Pin It






Poeti Moderni, Poeti Stranieri,











Le poesie di Pietro Menditto

















Mi sveglio alle 16:30
di un pomeriggio
di una domenica
del più crudele dei mesi
dei primi 10 anni
del terzo millennio.

A volte
il sonnifero
che prendo la sera
fa effetto
nel dopopranzo
del giorno seguente.

Infinite vie della chimica.

Mi affaccio
e mi accorgo che mentre ero calato
in quel pozzo nero, nel buio assoluto
della stanza, con tappi di costosa cera
nelle orecchie, con la testa infilata
in un passamontagna, il mondo è stato lavato
con l'acqua sporca di tutti i passati
più fallimentari.

Per strada non c'è nessuno:
le partite o addirittura un derby.

Legioni di uomini validi
assistiti dalla angosciata devozione
di mogli atterrite
aspettano il fischio d'inizio
producendo la bava densa
di un silenzio minaccioso,
greve d'attesa.

Non mi resta
che fare il riepilogo
della mia resa.

Lo scheletro della mia adolescenza
e quello dell'amore
pendono ai rami più alti,
come è normale,
dell'albero della vita
e di quello della conoscenza
del bene e del male.

Come tutti i vecchi
ho infranto tutti i comandamenti,
arricchito i dentisti
con l'oro dei miei denti,
gli avvocati coi matrimoni
e i loro fallimenti.
Con le tasse sono a posto:
non ho più niente da pagare
perché non ho più niente da perdere
niente da guadagnare.

Sono anni che muoio ogni giorno
un po' per Dio
senza aver mandato mio figlio
al posto mio.
Lui è salvo da sempre, io
non mi sono salvato, non mi salverò.

Il vangelo della mia vita
non resterà scritto che per te,
impresso sulle tue labbra
prima che mi lasciassi
e ora lo porti per il mondo
ovunque tu vada,
né vale a coprirlo il discreto
colore del tuo rossetto.

Ho ucciso chiunque abbia amato,
chiunque abbia amato mi ha ucciso.

La vita è MARILYN
che si nasconde dietro un sorriso.
Pin It

Commenti