La condizione della casalinga nell'Ottocento
di Michelle Perrot
La donna da casa è nelle classi popolari di città, personaggio maggioritario e fondamentale. Maggioritario perché è la condizione del maggior numero di donne che fanno vita di coppia, sposate o no, restando d'altra parte il matrimonio lo statuto più generale anche più normativo, specialmente quando ci sono figli.
Il modo di vivere popolare presuppone, lo si è detto, la donna dedita al focolare. che non vuoI dire «alla casa», dato che l'indigenza dell'habitat fa dell'alloggio un luogo di riunione più che una residenza.
Polivalente, la donna da casa è investita di funzioni multiple.
In primo luogo la generazione e la cura dei bambini, ancora molto numerosi nelle famiglie operaie, che sono fra le ultime a limitarne la nascita. La moglie d'artigiano, la bottegaia, mettono a balia i loro figli; ma le più povere allattano da sé, scoprendo il seno, come la viaggiatrice del vagone di terza classe (Daumier).
La donna da casa porta i bambini con sé; le vanno dietro appena sanno camminare, le figure familiari delle strade che vengono colte dalle prime fotografie cittadine.
Molto presto, d'altra parte, i bambini vanno in giro da soli, intrepidi monelli che: si aggregano a bande infantili, nel cortile o nelle strade.
Ma sempre di più i «pericoli della strada» diventano un motivo di ansia per le madri con la doppia paura dell'incidente e delle «cattive frequentazioni».
Sempre, di più la giornata della donna da casa e i suoi spostamenti saranno scanditi da quelli del bambino, soprattutto per via degli orari scolastici.
Seconda funzione: il mantenimento della famiglia, i «lavori di casa che includono ogni sorta di cose: la ricerca del cibo al prezzo più conveniente, attraverso acquisto, scambio o anche raccolta diretta, tante sono le occasioni di andar spigolando in una grande città; la preparazione dei pasti, compresa la gamella del padre quando lavora lontano; la provvista dell'acqua, il riscaldamento, la cura della casa e, soprattutto della biancheria e delle vesti, lavate, riadattate, rammendate, rattoppate...
Tutto ciò rappresenta degli andirivieni, un considerevole impiego di tempo Infine la donna da casa cerca di mettere in famiglia un salario complementare proveniente soprattutto da attività di servizio: servizi a ore, bucati eseguiti sistematicamente dalle addette dei lavatoi, gite e consegne (la donna che porta il pane, figura familiare), piccoli traffici femminili, bancarelliste o rivenditrici di generi d'abbigliamento, abili nel profittare del più piccolo angolo di marciapiede, della minima variazione di prezzo. Progressivamente, soprattutto nell'ultimo terzo del secolo XIX il lavoro a domicilio, nel quadro di un'industria della confezione divisa e razionalizzata, assorbe questa immensa forza di donne che stanno a casa. Il primo fascino della macchina da cucire - avere la propria Singer diventa il sogno di tante massaie - le confina a casa, con una rottura totale del loro uso di andar camminando per la città.
Un gran numero di operai consegnano la loro paga alla moglie, non senza contrasti i cui scoppi agitano periodicamente i quartieri periferici.
Ma, contabili della paga, le donne da casa ne sono anche responsabili; se possono orientare i consumi, già esposti ai tentativi dei grandi magazzini e ai timidi inizi della pubblicità, devono soprattutto gestire la penuria e cominciare col sacrificarsi.
Lasciando la carne e il vino, cose destinate agli uomini, al capofamiglia, lo zucchero ai bambini, si contentano troppo spesso di caffellatte, di formaggio; la «cotoletta della sarta», è una porzione del formaggio di Brie.
Nonostante tutto, questa modesta gestione finanziaria dà luogo a un certo matriarcato nell'ambito del bilancio a cui, ancora oggi, tengono tanto le donne da casa e le operaie.
Esse hanno ben altri campi in cui intervengono: le cure del corpo e dell'anima per parlare come nell'Ottocento! A quei tempi, in cui ricorrere al medico costa troppo e, in ambiente operaio lo si fa in via relativamente eccezionale, esse utilizzano le risorse di una farmacopea multisecolare e i suggerimenti della nuova igiene Ghiotte di romanzi a dispense - l'alfabetizzazione delle donne progredisce rapidamente nella città del secolo XIX, in cui molte madri insegnano addirittura a leggere ai loro bambini di canzoni e di danze, mantengono tutta la linfa di un mondo immaginario che i mass media (e, dandosene il caso, i giornali a grande tiratura) cercano di incanalare. Corteggiate dalla Chiesa, sono a volte delegate a compiti al religiosi; della Chiesa apprezzano le feste e la socievolezza, non senza contrasti coi mariti che si atteggiano a posizioni più materialistiche,
L'autore del brano esamina la vita quotidiana delle casalinghe delle classi meno abbienti, e ne espone con chiarezza e competenza le funzioni nell'ambito familiare e sociale.