Poesia di Renato Serra
L'aia
Mi piace l'aia poveretta
dove non entrano macchine mai:
non c'è fragore, non c'è fretta,
né canzoni, né viavai.
Quattro mannelli di grano,
quattro baleni d'argento:
qui l'opera si fa a mano,
con ritmo ripartito e lento;
e l'uomo in alto alza il bastone,
batte e scinde paglia e frumento;
e poi la donna col forcone,
libera la pula al vento,
mentre la vecchia mula esperta
aspetta con rassegnazione,
e il bimbo dorme, a bocca aperta,
all'ombra calda del covone.