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Non voglio più andare alla loro scuola
Poesia di Anonimo nero

Signore, io sono molto stanco.
lo sono nato stanco.
E ho molto camminato da dopo il canto del gallo,
ed è molto alto il colle che conduce alla loro scuola!
Signore, io non voglio piu andare alla loro scuola;
fate, ve ne prego, che non ci vada più!
lo voglio seguire mio padre nei freschi burroni
quando la notte pesa ancora sul mistero dei boschi,
o svolano via gli spiriti che l'alba discaccia.
lo voglio andare a piedi nudi sui rossi sentieri
cotti dalle vampe del mezzogiorno,
voglio fare la siesta all'ombra dei manghi  pesanti,
voglio svegliarmi
quando mugge laggiu la sirena dei Bianchi,
e quando l'officina,
sull'oceano delle canne
colpe una nave ancorata,
vomita per le campagne il suo equipaggio negro...
Signore, io non voglio piu andare alla loro scuola,
fate, ve ne prego, che non ci vada piu!
Essi dicono che un piccolo negro deve andarci
per diventare simile
ai signori della città,
ai signori come si deve.
Ma io non voglio
diventare, come dicono,
un signore di città,
un signore come si deve.
Preferisco gironzolare presso gli zuccherifici
dove ci sono i sacchi pieni,
gonfi di uno zucchero bruno  come la mia pelle bruna.
Preferisco verso l'ora in cui la luna amorosa
parla all'orecchio del cocco pendulo,
ascoltare quanto dice nella notte
la voce spenta di un vecchio che racconta fumando
le storie di Zamba  e le storie della volpe
e tante altre cose ancora
che non ci sono nei libri.
I negri, voi lo sapete, hanno già troppo lavorato.
Perché imparare ancora nei libri .
che ci parlano di cose che non sono qui?
E poi è davvero troppo triste la loro scuola
triste come .
quei signori di città,
quei signori come si deve,
che non sanno piu danzare, la sera, al chiaro di luna,
che non sanno piu camminare sulla carne dei loro piedi,
che non sanno piu raccontare le belle storie alle veglie.
Signore, io non voglio piu andare alla loro scuola!

È il lamento di un piccolo negro che, come tutti i bambini della sua età. si trova obbligato a frequentare la scuola ( dei Bianchi ) e si rivolge accoratamente a Dio perché lo aiuti a realizzare una sua ardente aspirazione: quella di non andarci piu. L'elenco delle ragioni che egli porta a sostegno della sua richiesta comincia con una affermazione molto comune: egli è stanco, nato stanco e non si sente di affrontare tutti i giorni una strada che è lunga e faticosa. 
Ma questa ragione non è evidentemente valida e il piccolo orante lo ammette implicitamente quando dichiara che preferisce seguire il padre per strade ben piu faticose ed impervie.

Poi i suoi argomenti si fanno piu validi: egli fondamentalmente contesta una scuola che lo estrania dalla realtà cosi interessante e viva quale è quella in cui si trova immerso e che ha per lui irresistibili voci di richiamo.

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