Poesia di Virginio Serafini
Come del tempo le foglie gialle
Urlo, l’eco nella valle,
Una piuma cade lenta, lacrima sul viso.
Cedri secchi e tondi
In mari di verde.
Chiuso nel proprio cuore
Uno sguardo sussurra tristezza
E la mente sorda, porta
Lentamente, solitudine.
Tra le fronde dei pini
E dei rari discorsi
Le ore a frapporsi
Ai nostri confini.
Cigola spesso il letto di rose
Guanciale di giovani spose
E prati racchiusi in inutili scrigni
Le facce di infinite medaglie.
Cade, ma senza rumore
Cade, non senza dolore.
Gli occhi, vecchi e stanchi
Si chiudono
E si riaprono,
foglie gialle
d’autunno.