Poesia di Vincenzo Fiaschitello
Viaggio in treno merci da Palermo a Noto
La luce di lanterna all’acetilene
andava e veniva secondo il passo
greve del ferroviere, illuminando
e cancellando i nostri volti
tra il sonno e la paura.
Scorrevano prati di luce lunare
e si udiva il mare scagliarsi
contro le rocce sospinto dal vento
di scirocco. Attorno a me una capra
m’avvolgeva nella sua bionda
lanugine, finché il mattino
rischiarava i nostri occhi stupiti
di trovarci ancora in vita.
Fermo il treno per interminate
ore nella sperduta campagna
mentre il sole fiammeggiava
sui carri arroventando i pensieri
di chi si sentiva sopravvissuto.
Una minuscola tazza di latte
passava di mano in mano fino
a raggiungere a turno ogni bambino.
Tornava tranquilla la capra sul carro
dopo aver brucato l’erba attorno
al palo del telefono al quale
il padrone l’aveva legata
per quella sosta prolungata.