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Poesia di Vincenzo Fiaschitello 
Servitù della vita

Inchiodati alla nostra servitù della vita,

qualunque sia il nostro posto più o meno

comodo, eccoci al dunque. Quel cigno

solitario che stamane riga l'inquieto lago,

mi scuote dentro una tenera amarezza

che accompagna il tormento.

Un pensiero indugia, s'impiglia tra le canne

di un torace in affanno e tutto è silenzio

attorno, il silenzio della vita, finita così 

in un batter d'ali di farfalla, in un sospiro,

parte del dolore del mondo.

Crepitio di fiamma, calpestio di passi,

l'anima insorge, la mente si confonde,

il cuore piange su quel che sta alle spalle

ormai reso offuscato, se non invisibile,

dal tempo fuggevole. E in quella nebbia

ci sei anche tu che con occhi umili

di cerva mi hai fatto da serva l'intera

vita inconsapevolmente.

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