Poesia di Vincenzo Fiaschitello
Odora di latte e di cacio
Odora di latte e di cacio
il mio amico pastore,
che a primavera il suo gregge
drizza verso i miei campi
a consumare l'erba rugiadosa.
Ha serbato per compenso
due bianchi agnellini,
ora che la Pasqua è già vicina.
Suona, suona il tuo flauto,
pastore, accanto all'ibisco in fiore,
libera i calzari del tuo nume
impigliati tra i rovi del roseto.
Tu piangi, pastore?
Piccole gocce di sangue colano
sulla terra immemore di gioia!