Poesia di Vincenzo Fiaschitello
La vita era pur sì bella...(1)
Lieve sulle ali del vento l'albatro
cavalca l'ira e il sorriso del mare.
Tu, germe puro di amore
dell'uovo donato al mondo,
sei il signore dell'aria
che penetra e avvolge ogni cosa.
Mi prestasti un giorno le tue ali
perch'io, pesante corpo, potessi
incautamente librarmi in volo.
Saggezza ti chiedevo per vivere
limite e finitezza, per gustare
la bellezza del mondo
che indifferente attende chiunque,
anche contro il suo volere.
Ricordati che il sole -mi dicevi-
è nuovo ogni giorno e l'anima non muore.
Ora tu aiutami ad amare
questa solitudine, giacché
da tempo ormai ho dimenticato
pazienza e umiltà.
Seduto alla finestra, tremo leggendo
Giobbe e Geremia, illuso corvo nero,
chiuso in piccola gabbia di coniglio.
Concime per la terra
quel che è fuori dell'Amore!
(1) Così scriveva Mozart in una lettera nei giorni in cui componeva il Requiem.