Poesia di Vincenzo Fiaschitello
Nel calice della tua anima
Il pozzo amico che dissetò
la gola d'innumerevoli frati
del convento antico non ha più
alle pareti il sordo rintocco
del secchio, che l'umile lattoniere
lavorò nella sua officina,
ma tintinnii di minute monete
danzanti sulla lastra metallica
che nasconde il suo buio fondo.
Là, berrò nel calice della tua anima
la tua gioia e il tuo dolore,
farò ai tuoi piedi scorrere il fiume
dei sogni, insieme mordicchiando
i grani della rossa melagrana,
stelle strappate al cielo della notte.
Come saremo quando non vivremo più?
Certo le cicale d'estate non taceranno,
certo gli oleandri porteranno sempre
i loro fiori variamente colorati,
in lontananza il mare rilucerà
ancora d'argento vivo e l'ombra
di uno stormo di uccelli transiterà
tra le vette delle colline.
Ma chi potrà dirci
se siamo veramente esistiti?