Poesia di Vincenzo Fiaschitello
Madre, che cosa è rimasto
Madre, che cosa è rimasto
del nostro cammino verso Lincino
lungo il sentiero tra mandorli
e carrubi abbandonati alle rocce?
Colline polverose, doveri di poveri
esseri, polline in cerca di destini,
confusione come infiorescenze
di primavera, tutto pesava sul cuore.
Incrociavo talvolta il tuo sguardo
durante le tue febbrili devozioni
e immaginavo la tua voce salire
nei cieli come leggero vento che
pietosamente invadeva la soglia
dei santi protettori da sempre venerati.