Poesia di Vincenzo Fiaschitello
La freccia
Da ragazzo mi innamorai
di una adolescente che vedevo
quel giorno per la prima volta.
La guardai senza dir parola
per tutta la notte che durò il viaggio.
Al mattino lasciai scritto il mio nome
sul finestrino, dopo avergli soffiato
sopra e scomparvi in silenzio.
Allora, fui solo sfiorato dalla freccia;
più tardi, con te, la mia ferita
non si rimarginò così rapidamente
come l'acqua del fiume dove lasciavi
cadere un sasso dopo l'altro.