Poesia di Vincenzo Fiaschitello
I miei giorni
L'eco di un'eco è il sentire
dell'oggi: sogni, passioni, profumi,
scorrono come fiumi sotto il ponte
niente affatto restaurato della vita
che fugge. -Ehi, ragazzi, quando
dappertutto scrivete che andrà tutto
bene, ne sono felice per voi!
Se vi prego di non scordarvi le pene,
certo non è per dar voce agli odi
o al disprezzo dei vili e degli sciacalli,
ma per tenere viva la memoria
di coloro che hanno donato
con generosità la vita stessa.
I miei giorni restano come cachi
a novembre tra i rami intrecciati
dell'albero privo di foglie che
affonda le radici su terreni infettati:
frutti così belli che al sole del tramonto
rilasciano agli occhi luce e dolcezza,
ma in bocca versano buio e amarezza.
Nessuno ne vorrà mangiare!