Poesia di Vincenzo Fiaschitello
D'un tratto la luce migrò
Nel mare di bollicine la natura
si avventava come un bevitore
mai sazio, allegramente vacillante.
D'un tratto la luce migrò
dietro le nubi... sparì.
Oh giovinezza che ti sei consumata
così presto come ardente legna
strapiena di dorato colore
e in un attimo ti sei ingrigita
fino a incenerirti, non ti sei accorta
che in questo tuo mutamento
hai offeso il sommo principio
della logica : dovevi restare giovinezza,
non puoi essere ora una cosa diversa
tutto ti separa dalla vecchiezza.
Signore, sono l'oscurità avvolta dal fuoco,
il nero ceppo in mezzo allo splendore
della fiamma, sono l'errore cui la verità
dice il suo no. Ma guai se non ci fossi,
come potrebbe splendere la verità?
Guai se venisse meno il ricordo dell'errore,
non ci sarebbe più verità!
E' segnata così la sorte dell'uomo,
ciascuno è un cielo stellato
ma l'errante suo sguardo al suolo si volge!