Poesia di Vincenzo Fiaschitello
Ansia ebbi dal mite mattino
Ansia ebbi dal mite mattino
che fabbricava pallida luce
venata di rosso sopra incerte
nuvole confuse. Liquido
scivola il mondo come il denaro
sulle cose mutevoli e le nostre
menti ottuse non trovano porto
che le ripari dalla irrequietezza.
Cercano stabilità e fermezza
per sottrarsi all'imprevedibile
e nel mare agitato affondano
e riemergono sempre diverse.
Tra l'oscura luce del mutamento
per un attimo si arresta il mio
stupore colmo di orrore,
poi il pensiero, quasi una religione,
il cuore mi inonda e illumina l'enigma.