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Poesia di Thomas Stearn Eliot
La figlia che piange


o quam te memorem virgo...

Férmati sul piano più alto delle scale...
Appoggiati a un'anfora da giardino...
Tessi, tessi la luce del sole nei capelli...
Stringi i fiori contro di te con una sorpresa dolente...

Gettali per terra e voltati
con un risentimento fuggitivo negli occhi:
ma tessi, tessi la luce del sole nei capelli...

Così avrei voluto che lui partisse,
così avrei voluto che lei si fermasse e soffrisse,
così lui sarebbe partito
come l'anima lascia il corpo strappato e contuso,
come la mente abbandona il corpo di cui ha fatto uso.
Troverei
un modo incomparabilmente lieve e agile,
un modo che entrambi intenderemmo,
semplice e infedele come un sorriso e una stretta di mano.

Essa si voltò, ma con la stagione autunnale
provocò la mia immaginazione molti giorni,
molti giorni e molte ore:
i capelli sulle braccia e le braccia piene di fiori.
E mi domando come sarebbero stati insieme!
Avrei perduto un gesto e una posa.
A volte queste riflessioni stupiscono ancora
la mezzanotte inquieta e il mezzogiorno che riposa.

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