Poesia di Shimeon Baruch
Da: Il legno amaro dell'amore
Quando questo fuoco sarà libero
dalla catena della vita che precipita
incarnandosi nei corpi che formano
il creato?
Quando questa luce farà ritorno alla sua
fonte sublimando le scintille
nel rogo infinito dell'amore?
Mie le mani chiuse a custodire il Verbo
che mi brucia.
Mio il peccato di elevarmi dalla mia
caducità di essere finito fino a naufragar
nell'infinito del suo Tutto che risponde
ad ogni mia domanda.
Unica spina del mio fuoco la parola
trasmutata nel canto orante dell'ignoto.
Unica figura dell'incontro questa immagine
straziante dell'amore crocifisso al legno
amaro del dolore.
E il seme dell'evento immobile
muove l'universo assorto alla cadenza
oracolare dell'armonia che mi seduce.
Mentre io contemplo il sudario
dei miei giorni e la sembianza
impressa dal portento.
Ed è mio questo desiderio incontrollabile
che mi esalta con l'assenzio del mistero
che denuda la nuda verità da velo
dell'incognita lasciando trasparire
la santità del suo miracolo.
Strappandomi al morso vorace
delle tenebre che tentano la luce
dell'arcano col delirio onnipresente
del nemico.