Primo giorno di scuola
di Lorenzo Viani
Il primo giorno di scuola la strada era gremita di ragazzi, accompagnati dalle loro madri.
Tutti strillavano come passerotti a primavera. .
La scuola era al vertice della breve salita: una casetta bianca, dirimpetto al mare.
Le finestre spalancate, illuminate dai riflessi azzurri, parevano bocche sorridenti.
La porta ad arco, tutta aperta, pareva invitasse a entrare.
Davanti si stendeva un praticello di erbe alte rinfrescate dal vento marino.
Il piazzaletto era recinto di un muricciolo di mattoni rossi, proteso su una distesa del mare.
Addossato al muro di cinta dell'orto della scuola, anneriva un leccio dalle fronde folte su cui pigolavano nascosti migliaia di uccelli.
La scuola sembrava in paradiso.
La maestra, ritta sulla gradinata, aspettava i bimbi e per tutti aveva parole di tenerezza.
I ragazzi salivano in fretta le scale, desiosi di riprendere i posti migliori: quelli .da cui lo sguardo poteva spaziare sul grande arco del mare.
Di giù la maestra, udendo un calpestio simile a quello dei cavalli che corrono liberamente, ogni momento protendeva la testa e gridava: - Fermi tutti! Ora salgo io!
Per pochi minuti si ristabiliva il silenzio, ma poi il clamore ripigliava più forte, più squillante.
La maestra si accomiatò in fretta e furia dalle madri, dicendo loro:
State tranquille, mi sembrano già i miei figlioli!