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Poesia di Salvatore Quasimodo - Oggi ventuno marzo
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Poesia di Salvatore Quasimodo
Oggi ventuno marzo

Oggi ventuno marzo entra l'Ariete
nell'equinozio e picchia la sua
testa maschia contro alberi e rocce,
e tu amore stacchi
ai suoi colpi il vento d'inverno
dal tuo orecchio inclinato
sull'ultima mia parola. Galleggia
la prima schiuma sulle piante, pallida
quasi verde e non rifiuta
l'avvertimento. E la notizia corre
ai gabbiani che s'incontrano
fra gli arcobaleni: spuntano
scosciando il loro linguaggio
di spruzzi che rintoccano
nelle grotte. Tu copri il loro grido
al mio fianco, apri il ponte
fra noi e le raffiche
che la natura prepara sottoterra
in un lampo privo di saggezza,
oltrepassi la spinta dei germogli.
Ora la primavera non ci basta.


La terra impareggiabile

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