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Poesia di Salvatore Quasimodo
Il giorno della memoria

La guerra è lutto, morte, distruzione: uccide l'uomo e annienta le città,
Milano è morta, distrutta completamente dai bombardamenti dell'agosto del 1943,

Nello strazio e nell'orrore della guerra, il poeta non è più capace
neppure di cantare: anzi egli, dice Quasimodo in Alle fronde dei salici,
«ha appeso la sua cetra», ha cioè rinunciato al suo ruolo di poeta, in attesa .
di tempi migliori e più liberi.


Entrambe le liriche fanno parte della raccolta Giorno, dopo giorno, pubblicata nel 1947, che riunisce i componimenti scritti:
durante la guerra, in cui Quasimodo si rivela poeta di alto impegno civile.

Il Giorno della Memoria è una ricorrenza istituita con la Legge 20 luglio 2000 n. 211, dal Parlamento Italiano che ha aderito alla proposta internazionale di far diventare il 27 gennaio  un giorno  a ricordo delle vittime dell'Olocausto.

Per ricordare coloro che hanno subito la tragedia della shoah, e quanti, anche a rischio della propria vita, hanno contribuito a limitare il numero delle vittime.
Proprio  il 27 gennaio del 1945 le truppe dell'Armata Rossa  durante l'avanzata a  Berlino arrivarono ad  Oświęcim  in Polonia (Auschwitz) dove c'era un campo di sterminio, liberando i superstiti e raccontando al mondo l'orrore del genocidio compiuto dai nazisti

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