Poesia di Salvo Padrenostro
Scia chimerica
Pervaso da un senso di te
sconfinata
andavo a caccia di nulla,
incantato da eterna illusione
tremavo solo a vederti
e a vederti tornavo ogni volta,
mia alata fanciulla,
a volerti coi sensi in rivolta.
Bella eri ad un tratto
come il sorgere di una
luna carnale,
carnale alloggio d'occhi
nell'inganno che vecchia
ti fa scorgere, oggi.
La sola cosa evidente
di due bocche fu
il silenzio eloquente;
e il sonno, poi, che divampa
sulla carne di amarsi
stanca.