Poesia di Salvatore Padrenostro
Omnia viridia
Ogni cosa s'aggrava svanisce si vede
nell'occhio vitreo nient'altro che
un minuscolo gregge difilarsi...
a occidente l'amore foraggia l'ardore
dei sensi che guardano se guardano
Tutto è in rovina rumina ciò che
può e deve svanire se rimane non può
ch'essere cibo di vento o di ventre né può
il discorso mutare e l'uomo avere
rifugio nel tempio ché il tempo minacciò
ché il lampo ché il campo marcio
ché il crampo dei giorni stracciò e me
che spremo la penna ch'esprime la pena
m'accoglie il dolore degli alberi straziati
da mani da piedi che penetrano i rami
gli estremi tormenti di foglie di frutti
percipiendi svuotati da vermi vortici
di spine seccumi voraci ci sono
formicai per terra di cui è gravida
umida di trifoglia trama di malvagia gramigna
Ogni cosa riceva la vita o la perda
la vigna in malora la colorata erba
Ogni cosa è sempre più verde forte fortissimo
verde per l'occhio solare che al calore
provvede...le formiche attaccano a oriente
la Casa abitata dal niente di gente
andatasene...a occidente
le forme Ogni cosa perde.