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L'allarme mette in attività l'équipe. La sala è pronta, ognuno è al suo posto.
L'attesa non è inoperosa: gli operatori mettono a punto le attrezzature di competenza, il chirurgo con gli aiuti valuta le eventualità, l'anestesista domanda all'infermiera la fornitura. All'improvviso la porta si spalanca: un gruppo di persone è attorno alla barella che avanza veloce. A cavalcioni del corpo sanguinante una operatrice pratica il massaggio cardiaco mentre, con voce forte e chiara, scandisce i numeri.
Ecco si vede la barra di ferro del tutto estratta. Tutti la guardano, il silenzio è subentrato profondo. No, non era possibile.














Poeti Emergenti
Poesia di Renzo Mazzetti
Anni diciannove

Nei socchiusi occhi come profonda nottilucénte

serena immensa distesa misteriosa

sorpresa accettata ingrata ineluttabile

la morte vince la giovane vita.

Era proprio il destino già segnato

e la contrarietà non manifesta

nella persona segno alcuno

pur nell'immobilità scolpita.

Perchè accettare così nel corpo

bianco lattato ricomposto bello

la stroncata diciannovenne età

precipitata nel cortile all'Isolotto?

Senza i fiori dei morti

la salma come corona è adorna

nella luce festeggia la partenza

ma sgomenta è Firenze con lacrime è Milano.

Da vivente qui eri sconosciuto

nei numerosi drammi riconosciuto

per sempre rimani ricordo

fratello sul lavoro caduto.

Dio!























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