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Poesia di Rabindranath Tagore
Vita e morte

Io ho amato questa terra:
di crogiuolo in crogiuolo,
di difficoltà in difficoltà
ho legato ad essa la mia vita.
La luce e le tenebre
dell'aurora e del tramonto
andarono navigando nel mio spirito.

Infine
la mia vita e la mia terra
divennero una cosa sola.
Ho amato la luce della terra
per questo amo la vita.

Tuttavia conosco la realtà:
bisogna morire!
Un giorno le mie parole
non avranno più suono,
il mio occhio non cercherà più dentro la luce,
il mio cuore non batterà più
al richiamo ardente dell'aurora,
la notte più non sussurrerà al mio orecchio
misteriose parole.
Dopo il mio ultimo sguardo,
dopo le mie estreme parole
bisognerà andare.
Quanto è reale
la necessità di restare
tanto è reale
la necessità di andare.
In tutto questo c'è unione:
altrimenti l'universo per tanto tempo
non avrebbe sopportato,
sorridente, tale inganno crudele:
in questo tempo la sua luce
come fiore colpito dal verme
sarebbe diventata tenebre.

Surul, 14 gennaio 1915, mattino, da Balaka

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