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Poesia di Rabindranath Tagore
Un'incessante vita scivola sulla corrente dell'eterna morte-

da Il canto della vita


Un' incessante vita scivola sulla corrente dell'eterna morte.
quale ignota, inutile riva
quest'esile zattera affronta il periglioso mare?
Quale nel cuor mio invisibil timoniere

pone perpetui comandi?
Soltanto io so che a milioni essi vanno
sostando, nel loro cammino, per vender la merce.
Anche che Colui che per ricever resta,
scompare in un istante,
le frodi tutte ingoia senza tregua la morte -

eppur la vita non è tutta frode!
Qualcosa resta quando tutto è morto.
La somma ricchezza dell'esistenza adunata è in un vaso
del quale il fondo di fori è crivellato.
leI che incessantemente riceve
poi perde goccia a goccia -
tal costante usura dell'ammasso l'ignavia rimuove
e prende tempra quando s'allontana.
L'Informe, onnimovente Dio -
colui che è e non è,
cui è virtù dell'essere e non essere,
che insieme è manifesto e ascoso -
nell fluir dell'esistenza
come chiamar si deve Colui,
nel Quale il nome mio
dopo la fugace sua emersione
s'immergerà di nuovo?
Con amore, con vita, con canto, con profumo,
con tremito, un torrente di pura luce
si è riversato in cielo e in terra.
A poco a poco si spezzano tutti i legami
e prende forma la felicità:
la vita s'è risvegliata piena d'ambrosia.
Anch'io mi sono destato in dolce pace,
in puro piacere come ilfior di loto,
per portare ai tuoi piedi tutta la mia felicità.
In una luce diffusa dentro il cuore
bella, rosea, splendente si alzò l'aurora.
Un velo è caduto dalle mie pupille affaticate.


Dicembre 1907, da Gitanjali

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