Poesia di Piero Tucceri
Nebbia
E’ strano
vagar nella nebbia.
E’ strano,
perché allora
son solo.
Perché allora
ciascuno è solo
con sé stesso.
E’ solo
l’albero.
E’ solo
il cespuglio.
Ciascuno è solo
con sé stesso.
Nella nebbia,
gli alberi
non si scorgon
fra loro.
Nella nebbia,
i cespugli
non si scorgon
fra loro.
Prima
ero confortato
dagli affetti,
dissoltisi poi
nella nebbia
della vita.
Li avevo
quando mi illudevo
di aver chiaro
il percorso
della vita.
Ma ora
che tutto
è avvolto
dalla nebbia,
mi accorgo
di esser solo.
Ora
mi accorgo
di esser rimasto
solo con me stesso.
Ora
mi accorgo
di non aver più
nessuno accanto.
So però
che non diverrà
mai saggio
colui che
non conoscerà
quella nebbia
che da tutto
ci separa.
Sembra strano
vagar nella nebbia.
Sembra strano,
perché allora
si conosce
la solitudine.
Perché allora
si vive
dove non ci si scorge.
Perché allora
si vive
dove non ci si conosce.
Perché allora
si vive
dove ciascuno
è solo con sé stesso.