Poesia di Pier Angelo Piai
Agli esodati
Un mio pensiero per gli esodati,
vittime della vil legge Fornero,
che sono stati tutti derubati
mal ridotti sul lastrico davvero.
Senza lavoro e senza pensione
son migliaia che vivono di stenti,
amara è la loro situazione
soffrono con lor anche i parenti.
I conti volevano sistemare,
tralasciar i diritti acquisiti,
il bilancio dovevan pareggiare
ma con i lavoratori più miti.
Se così lor non avessero fatto
lo Stato sarebbe in bancarotta:
giustificano così il misfatto
dopo aver dato la grande botta.
Piangeva la ministra all’annuncio
dell’iniquo e vil provvedimento,
ma poi non disse “Anch’io rinuncio
al mio sostanzioso emolumento”.
Ora piangono in molti per anni
senza reddito per sopravvivere,
questa legge ha recato malanni,
chi potrà i fautori redimere?
Se proprio il bilancio si doveva
aggiustare così urgentemente,
già da molti anni si conosceva
quanto ricca fosse quella “pia gente”
che lauti stipendi si elargiva,
per non dire corposi vitalizi.
Andò il Paese alla deriva
per molti corrotti pieni di vizi.
“Erano acquisiti lor diritti”
si affermò con arroganza,
gli esodati dovean star zitti,
con lor non ci fu alcuna creanza.
Un paese senza vera giustizia
non può reggersi molto più a lungo,
lo sostengo con mia grande mestizia
ed altre parole non più aggiungo.
(endecasillabi in quartine a rime alternate)