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12 Ottobre 1492 - Scoperta dell'America
Anniversario dalla scoperta del Nuovo Mondo 519 anni dal 12 ottobre del 1492
12 ottobre 2011 

Cristoforo Colombo -
Desideroso di diffondere la religione cristiana (anche il suo nome significa portatore di Cristo), Colombo desiderò scoprire nuove terre.
Ispiratosi alla lettura del «Milione di Marco Polo e supponendo la terra molto più piccola di quel che è, pensò di arrivare in Oriente navigando verso Occidente, ossia di arrivare nel Giappone e nella Cina già conosciute da Marco Polo, traversando l'Atlantico. Egli aveva per tale l'impresa la preparazione scientifica, e insieme l'abilità e l'esperienza, perfezionate dalla tenacia dei suoi propositi, dall'ardore del suo ideale.


Contrasti 
Colombo si rivolse invano e per lungo tempo ad alcuni Stati per ottenere i mezzi necessari alla grande impresa. L'umiltà della sua vita, in contrasto con l'immensità dei suoi disegni, lo espose al dileggio e al tradimento da parte dei suoi presuntuosi
avversari. Invano sostenne il suo grande progetto all'Università di Salamanca, in un ele vato contradditorio.
Ma finalmente, i Sovrani di Spagna gli procurarono le tre famose caravelle con cui doveva compiere la temeraria impresa.

La scoperta dell'America e le sue ripercussioni


La scoperta del Nuovo Mondo ebbe enormi ripercussioni sul piano economico e sociale.
Le stesse condizioni materiali della vita si modificarono con gli scambi di piante e di animali, con l'introduzione del granoturco e della patata in Europa; ciò rese possibile la coltivazione di terreni poco fertili, favorendo un rapido accrescimento demografico.

Ma la conseguenza economico-sociale della scoperta del nuovo continente, fu la
improvvisa, enorme affluenza nell'economia europea di metalli preziosi, oro e argento, che ebbe inizio già con l'arrivo delle prime caravelle.


L'oro del Nuovo Mondo 

Quando le caravelle portarono, nel loro viaggio di ritorno, l'oro e l'argento trovati nel Nuovo Mondo, una febbre s'impadronì degli abitanti d'Europa: la febbre dell'oro e torme di miseri " hidalgos ", piccoli cavalieri spagnoli, torme di avventurieri e di uomini senza scrupoli, sciamarono per le vie oceaniche alla ricerca di quel metallo che, come aveva detto lo stesso Colombo, permette, a chi ne ha, di fare quello che vuole " fino a lanciare l'anima in paradiso ".

Terra, terraI 

Spunta l'alba dell'undici ottobre. Un giunco verde fiorito tocca la Santa Maria, e l'equipaggio della Pinta raccoglie una canna, poi un piccolo palo lavorato,
mentre quello della Nifia afferra un ramoscello carico d'insetti.
La vita li sfiora, la dolce vita da cui si credevano abbandonati.
Poi cala la notte... ma i segni che la terra è vicina sono ormai certi: Iddio ha mandato
quei segni.

Terra, terraI 

Cristoforo si svegliò di soprassalto, scese dal lettuccio, cercò a tastoni in quell'angolo. Senti sotto le mani il rotolo della sagola d'uno scandaglio che egli aveva adoperato qualche giorno prima.
Lo prese e uscì sulla tolda. Bonaccia di vento e di mare, la nave era immobile, Cristoforo si sporse col busto fuori bordo, fissò l'acqua nera e immota sotto di sè vi tuffò il piombino dello scandaglio; lasciò svolgere cautamente la sagola,
Non ne aveva filato nemmeno venti braccia. quando senti che il piombino dello scandaglio toccava fondo.
Nello stesso istante udì un frullare di piccole ali alte sul suo capo, un chioccolio d'uccellini migranti nella notte. «Terra!" gli gridò dentro il cuore. "Ora, sì, terra! ".

Dubbi e pregiudizi 

Colombo incontrò grandi difficoltà per far accettare il suo progetto, difficoltà dovute soprattutto all'ignoranza e alla presunzione degli uomini del tempo.
I dotti si domandavano: "Come si possono oltrepassare i confini occidentali segnati da Tolomeo, senza precipitare negli abissi del cielo?
E, posto che le navi possano scivolare sulla china dell'Oceano, come farebbero poi a risalire? Bisogna essere pazzi, per pensare a un simile viaggio ".

I teologi dicevano: «Sant' Agostino ha ben sentenziato: " Se gli uomini derivano da Adamo, e Adamo, secondo la Sacra Scrittura, non ha mai attraversato l'Oceano, come vi possono essere uomini agli antipodi?
Si pecca contro la giustizia divina, ammettendo uomini cui Dio non avrebbe mandato gli Apostoli per la salvezza delle loro anime" ».
Invano Colombo rispondeva con le parole di scienziati antichi e moderni, i quali dicevano che la terra è rotonda e gli antipodi abitati.


Volontà di Colombo

Cristoforo Colombo voleva andare in India, meta allora di viaggi per l'acquisto di prodotti che erano molto apprezzati in Europa. ma ci voleva andare navigando verso ponente. Egli era certo che la terra fosse rotonda e che, quindi, andando sempre avanti, si può tornare al punto di partenza.
Allora l'Oceano Atlantico era ritenuto molto meno ampio di quanto non sia e Colombo era certo che, dopo averlo attraversato, si sarebbe trovato o in Giappone o in Cina, da dove poi avrebbe potuto proseguire per le Indie.
L'America, dunque, fu scoperta per caso. Ciò non offusca la gloria di Coombo che volle tentare il viaggio contro il parere di tutti i dotti dell'epoca.
Egli voleva trovare oro per la cristianità; voleva convertire al Cristianesimo gli idolatri dell'Oriente e soffrì pene inaudite per la realizzazione del suo sogno.



Lettera di Colombo alla regina Isabella 


«Con la grazia di nostro Signore, in trentatre giorni di navigazione, ho portato le navi
da voi affidatemi dall'ultima isola delle Canarie fino alle lontane Indie.
Ho perduto una nave e in ventotto giorni, non compresi quelli della tempesta trascorsi in balia del mare, ho riportato le altre due navi al porto di Palos.
Ho scoperto numerose isole popolate di strane genti e ne ho preso pacifico possesso in nome Vostro.
La prima isola l'ho ribattezzata col nome di San Salvador in onore di Nostro Signore che mi ha concesso di porvi piede ".


Segni di terra -

Di li a poco l'equipaggio della Pinta vide galleggiare una canna e un bastone, e più tardi passò un altro bastone ingegnosamente lavorato.
Si levò mare grosso più che in tutto il viaggio, il vento divenne incostante a groppi, come in prossimità della costa.
Verso il mezzogiorno il mare s'abbonacciò; e allora i marinai della capitana

videro un giunco ancor fresco passare vicino alla nave e guizzare un grosso pesce
verde, di quelli che non s'allontanano mai dagli scogli.
La Pinta si accostò alla capitana e Martin Alonzo vociferò di aver visto un

altro pezzo di canna ed erba diversa dalla solita, erba di terra, e una tavoletta.
Poi fu la volta della Nina che passò, accosto sopravvento. Vincente Pinzon agitò come una bandiera un ramo di spino carico di bacche rosse, ripescato poco prima dai suoi uomini. "Portatelo al signor Capitano" gridò. ..E' stato tagliato di fresco! ". (M. Ghisa/berti)



Ieri e oggi 

Oggi, che siamo nell'era atomica e che possiamo disporre di mezzi velocissimi con cui, in un tempo non poi tanto lontano, arriveremo fino agli astri, ci sorprende, quasi il pensiero che una volta si navigava con certe navicelle mosse solo dal vento e dalle correnti. Eppure, con tanta povertà di mezzi, gli uomini riuscirono a raggiungere

lontani paesi e a scoprire nuove terre.
Questo ci dice che il merito è più dell'uomo, della sua volontà di conquista e
di conoscenza, che dei mezzi.
Fra questi uomini, grande e, forse, insuperato, fu Cristoforo Colombo, il quale seppe affrontare l'avversità degli uomini e della natura, per donare al mondo un continente ricco e sterminato a cui, purtroppo, non poté dare neppure il suo nome.

La terra è vicina -

Spunta l'alba dell'11 ottobre 1492,
Un giunco verde fiorito tocca la «Santa Maria»; e l'equipaggio della «Pinta» raccoglie una canna, poi un piccolo palo lavorato, mentre quello della «Nilia» afferra

un ramoscello carico di insetti vivi", I segni della terra vicina sono certi; e Iddio ha mandato quei segni, Trascorre ancora un giorno, cala la notte. Ecco, alla fine, l'alba. E' l'alba del 12 ottobre. E la verde isola, cinta quasi tutta da piccoli scogli, appare piana e bella.
Immobili come di pietra, lungo le sue rive, sono uomini d'alta statura che guardano stupiti i nuovi venuti. (P. Revelli)


Terra 

Colombo fu persuaso che la terra era realmente prossima e raccomandò ai marinai di far buona guardia. Si vigilava specialmente sulla « Pinta» che per la sua maggior velocità era spesso avanti alle altre.

Ed ecco, sul finir della notte, la massa bruna della terra profilarsi a distanza di qualche miglio. Un grido sulla «Pinta»: «Terra! Terra!».
Tutti ora facevano coro a quel Rodrigo di Triana che per primo aveva levato il grido.

E il rombo di un colpo di cannone si propagò dalla « Pinta ».
E l'annunzio scoppiò sulle altre navi: «Terra! Terra! ».
(E. Janni) 

Terra! TerraI 

Quando l'Almirante vide terra, inginocchiatosi e con le lacrime agli occhi, cominciò a dire con Ambrogio e Agostino: Te Deum laudamus.
E cosi ringraziando nostro Signore con tutti gli altri, incredibile festa l'un l'altro facevano: e chi abbracciava Colombo, chi gli baciava la mano, chi gli domandava perdono della sua poca costanza, che mostrato aveva e altri gli domandavano grazie e gli offrivano i propri servizi. Era così grande il piacere e la festa che non si potrebbe dire. Ed io lo credo bene e lo so, perché se ora il viaggio è sicuro e certo, si sente incredibile gioia vedendo la terra, quanto si deve pensare che ne sentissero costoro, quando dopo un viaggio cosi incerto e periglioso, si videro sicuri

del loro riposo. (da Gonialo d'Oviedo)


Ripercussioni del viaggio di Colombo 

La portata della scoperta di Colombo ebbe immediatamente ripercussioni su tutta la vita economica, politica e civile degli Stati d'Europa.
Il commercio si spostò definitivamente dal Mediterraneo all'Atlantico (il Mediterraneo, un tempo centro di commercio, venne escluso dai grandi traffici e divenne un mare chiuso fino al 1869, anno dell'apertura del canale di Suez).

Decaddero di conseguenza le Repubbliche marinare di Genova, Pisa, Venezia ed Amalfi, per lasciar posto alle grandi nazioni marinare, quali Spagna, Portogallo, Olanda e Inghilterra.
Si formarono in quei tempi i grandi imperi coloniali, a vantaggio delle nazioni che si affacciavano sull'Atlantico

(Spagna, Portogallo, Francia, Olanda, Inghilterra, con completa esclusione dell'Italia).
Gli europei intrapresero in massa l'emigrazione nel nuovo Continente, portandovi la
loro civiltà e la loro lingua.
Iniziò pure allora la vergognosa tratta dei negri, catturati in Africa e portati a lavorare nelle grandi piantagioni americane di zucchero, caffè, cacao, tabacco e cotone.
Nel frattempo affluirono in Europa grandi quantità di oro e di argento, mentre si diffondevano i prodotti importati da Colombo, sconosciuti prima del suo viaggio, quali il' cacao, la patata, il mais ed il tabacco.



11 Ottobre 1492... -
Dopo la mezzanotte, dai fianchi della «Pinta" che veleggiava innanzi alle altre due navi, fu visto uscire un piccolo globo di fumo, e subito dopo una detonazione scoppiò. Era il convenuto colpo di cannone di chi scoprisse la terra.
Di soprassalto i marinai, mezzi vestiti come erano, si slanciarono sui ponti.
Furono cosl solleciti da far supporre che nessuno dormisse.

Spinta a tutta forza la «Santa Maria ", Colombo si accostò alla fortunata nave
comandata da Martino Alonzo; e gli fu riferito che il marinaio Rodrigo di Triana aveva visto per primo la terra.

...Tutti, in un silenzio che la maestà della notte rendeva solenne, caddero in ginocchio
e adorarono Dio che aveva posto finalmente termine alle terribili ansietà del viaggio. (E. Cecchi)


Una rivoluzione economica 
Con l'afflusso dei metalli preziosi in Europa si assiste ad una vera e propria rivoluzione economica, che modificherà profondamente la storia dell'Europa.
E' chiamata la rivoluzione dei prezzi" che, causando la svalutazione della moneta e del suo potere di acquisto, genera un rapido e generale rincaro del costo della vita. Si abbatte una irreparabile ondata di miseria sulle classi che vivevano sui redditi

fissi (classe dei contadini e la vecchia classe feudale dell'Europa occidentale).
La rivoluzione dei prezzi segna il vero definitivo atto di decesso dell'Europa feudale.


Colombo sbarca nel nuovo continente 

Ai primi di ottobre gl'indizi della terra vicina rinfrancarono un poco gli animi depressi dei marinai. Ramoscelli con coccole fresche ed un bastone intagliato fecero sì che nella giornata dell'11 ottobre tutti quanti si trovavano a bordo delle tre navi avessero il presentimento della terra vicina.
Alle due del mattino del 12, un marinaio della « Pinta» lanciò il fatidico grido di: «Terra, terra! ».
La mattina del 12, Colombo sbarcò solennemente sulla piccola isola di Guanahami.

una delle Bahama, alla quale diede il nome di S. Salvador, e fece il primo incontro con gli indigeni, che. chiamò «indiani» poiché pensava di essere giunto nelle Indie.

Avventure di Colombo 

«Terra, terra!» si udì gridare. Colombo cadde in ginocchio. Gli equipaggi intonarono il «Gloria in excelsis».

Tutti, infatti, avevano visto profilarsi all'orizzonte la lontana striscia di terra che
costituiva la loro speranza.
Navigarono fino al mattino, ma la prima luce del giorno dissipò quella presunta terra, ed essi si accorsero che erano nubi.
Le ciurme cominciarono a tumultuare e a minacciare la rivolta.
Allora Colombo, forte nella sua fede e nel suo diritto di Ammiraglio, chiamò a rapporto ufficiali e marinai, e comandò loro, pena la morte, di continuare la navigazione sempre nella stessa direzione. Poi si ritirò in cabina.



La grande impresa 
Alle due dopo la mezzanotte, la « Pinta », che veleggiava in testa, sparò un colpo di bombarda.

«Terra! Terra! ».
Ed era vero, stavolta, e la videro tutti, ombra nera sul cupo turchino, un paio di leghe più avanti.
Fu un delirio, una frenesia, un tripudio che pareva fossero tutti impazziti.
I rombi delle bombarde rintronarono la notte, e bandiere di gala furono alzate e il Gloria eruppe da tutti i petti e parve che ogni gola trovasse la potenza sonora di un organo. Gli uomini si abbracciarono gridando, singhiozzando, corsero all'impazzata da poppa a prora, da una banda all'a.itra; come se l'angusto spazio delle navi non bastasse più al loro bisogno di agitarsi, di sbracciarsi, di gridarsi "un l'altro che la prova sovrumana era finita, che avevano compiuto la più grande impresa di mare che mai fosse stata tentata dai tempi dei tempi.

(Mario Ghisalberti)



Terra, terra! 

Dopo molte ansie e preoccupazioni, si videro un giunco galleggiare sulle acque, poi un tralcio di arbusto spinoso con piccole bacche rosse, infine anche un bastone rozzamente lavorato d'intaglio. La terra sicuramente era vicina!

La notte sull'11 ottobre, lo stesso Cristoforo Colombo scorse, dal castello poppiero
della sua caravella, una luce fievole accendersi e spegnersi all'orizzonte: poche ore più tardi da bordo si innalzava il grido trionfale salutante la terra, finalmente scorta.
L'indomani sbarcarono su un'isola con vegetazione folta e rigogliosa e abbondanza di acqua; i nativi erano nudi, olivastri di colorito naturale, ma variamente tinti a colori vivaci su l'intero corpo, miti di indole.
I nativi chiamavano la piccola isola col nome di Guanahami; però Colombo la chiamò San Salvador: essa si trova nell'arcipelago delle Bahama.


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